Ma… Rafu — già m'immagino dirà qualche lettore, lasciandosi confondere dalle solite semplificazioni dualistiche che in fondo esistono apposta — da quando in qua sei una specie di paladino della proprietà privata? Ti sembra una cosa abbastanza di sinistra di cui preoccuparsi, questa?
Solo che qui non si tratta affatto, a parer mio, di difendere la proprietà privata in quanto proprietà; si tratta invece di difendere i diritti degli individui — cioè degli esseri umani — contro i diritti delle aziende. Cioè della roba. Si tratta dei diritti degli esseri umani, che gli esseri umani hanno sulla roba, contro i diritti della roba, che la roba avrebbe sugli esseri umani. A me sembra pazzesco, se mai, che dobbiamo davvero essere qui a parlare di questo… Ma ci siamo. Nessuna delle più fondamentali ovvietà è scontata: nessun diritto è garantito, neppure — come in questo caso — di fronte al paradosso.
Si tratta di legislazione statunitense, certo. Ma inutile fingere di ignorare il precedente, pericoloso, che essa pone per tutti.
Per quanto riguarda invece la merda che puzza più immediatamente sotto il nostro naso, temo che al parlamento italiano l'abbiano azzeccata: evidentemente la seconda volta puzza meno e nessuno la nota.