Saturday, December 25, 2010

Fa' conto che ti ci abbia messo il fiocco

Qualche mese fa, mi trovai coi miei amici Barbara "Glenda" Fini, Lapo Luchini e Simone Lombardo a giocare a Archipelago II di Matthijs Holter (bel gioco!). Per l'occasione, improvvisammo un'ambientazione fantascientifica spudoratamente ricalcata su Dune, con sopra una spolverata di colore western.
Poco tempo dopo, preparandomi a giocare a Anima Prime di Christian Griffen, ebbi l'idea — ben accolta dagli altri giocatori — di un'ambientazione "space western". Per realizzarla presi il via dal mondo nato in quella partita di Archipelago, ma distorcendo il tutto per renderlo molto più Anima Prime! Questo è il risultato, messo alla prova sul campo alla scorsa edizione di GiocaPadova in una lunga sessione esilarante (non necessariamente per merito dell'ambientazione) e più recentemente passato per le attente mani (e occhi) di Mauro Ghibaudo, il quale molto gentilmente ne ha revisionato il testo (naturalmente alcune delle sue correzioni sono state ignorate e in seguito ho aggiunto alcuni errori nuovi, come sempre si fa in questi casi). Si intitola Erg II.
Ed è tutto per te, mondo! Fa' conto che ti ci abbia messo il fiocco.



A proposito: anche i due giochi di cui sopra — Anima Prime (che potete giocare con questa ambientazione) e Archipelago II (che potete giocare per crearne di vostre) — sono regali al mondo da parte dei rispettivi autori. Se non li conoscete ancora, provateli.

Monday, December 13, 2010

In capo a fini destini

Li vedi tu i potenti della terra ingoiare orgogli
come orologi da panciotto
scassati
a mo' d'acini alessandrini
nel banchetto reclini
li vedi tu?
Pentimento
pentimento, infine.
Vomitare fenicotteri rosa
coronati di spini
li vedi tu?

Thursday, August 26, 2010

Monday, August 23, 2010

Thought of the day

As of 2010, for the scholar or the curious in roleplaying games and roleplaying game design there are no public libraries, no university libraries, no museums — just private collections to rely on.

Monday, August 9, 2010

Portrait of a kickass Nørwegian game-designer kicking ass

This is Matthijs Holter doing a very awesome thing.

I think this is a painting by Frazetta.

Thursday, July 29, 2010

Martirio e apologia di certe piccole e brutali democrazie rivoluzionarie

Pirate ships are democracies. The pirate company elects its captain and can call for him to step down and accept replacement if it’s not satisfied. The company also votes where to sail, how to provision the ship, and what ships to attack as they go.
However, you and I both know what small group democracies are like. I’ll lay you twenty that more decisions get made by doubledealing and bullying than by honest vote.
Still, when you trace a pirate ship’s path, it usually won’t seem to have much sense or forethought behind it. Maybe they do travel at the whim of the vote after all. (D. Vincent Baker, Poison'd)
Per molti dei miei lettori è certo una notizia già vecchia l'annuncio che One Manga sta per chiudere. Scommetto anzi che molti di voi si sono già messi da un pezzo alla ricerca di alternative, e magari le hanno anche già trovate, o no? Io invece, debbo ammetterlo, non sono mai stato un loro utente — proprio questo anzi è il periodo della mia vita in cui volentieri lo diventerei, se non fosse già troppo tardi. A pungolarmi a scrivere dell'argomento in questa sede è stata peraltro questa discussione su Gente che Gioca, specie per i curiosi esiti che ha avuto.
Esporvi il mio punto di vista a riguardo mi richiede, innanzitutto, di rinviarvi al recente passato (e in particolare qui e qui). Ora penso indovinerete dove voglio arrivare... Come quasi sempre (e in linea di principio sempre) in materia di copyright, qui gli interessi salvaguardati, gli interessi "a rischio d'essere lesi", non sono in realtà quelli di alcun autore, di alcun creativo, bensì quelli di un sodalizio di vecchi lenoni delle case editrici. "In un mondo ideale" (quello cioè in cui gli autori e solo gli autori mantengono - sempre - la proprietà delle loro opere, ma la ragione della diffusione della cultura prevale per principio sulla ragione del profitto individuale) anche le serie a fumetti giapponesi sarebbero autoproduzioni, e le varie combriccole di "fansubbers" e "scanlators" rappresenterebbero l'unica forma di interfaccia con l'estero di cui un'opera possa mai aver bisogno. Se come me siete giocatori o game-designer che attribuiscono un valore all'essere "indipendenti", se credete in quanto fu enunciato da Ron Edwards in The Nuked Apple Cart (ora anche in italiano), allora amici voglio credere che la vostra opinione sulla grossa editoria in genere non si discosti troppo dalla mia.
E con questo, dunque, vorrei esaltare i "pirati" a eroi del popolo e della rivoluzione? Piano... Ammettiamo, innanzitutto, che la preponderante  maggioranza degli utenti di One Manga e consimili sono individui ai quali ne frega meno d'un cazzo delle questioni ideologiche: sono solo, molto più banalmente, gente che se ne approfitta per non "uscire i soldi" [grazie, Daniele!]. Ma chi invece le scanlation le realizza (facendosi "un culo tanto") non può certo essere mosso da opportunismo o pigrizia, evidentemente, né da ragioni di profitto: quella è gente che lo fa per passione, e come tale merita tutto il nostro rispetto.
Aggiungo, poi, che sono assai restio a inneggiare all'infrazione della legge, a dispetto della stupidità d'ogni normativa sul copyright: sono restio perché constato come invece siamo ancora obbligati a sfruttare proprio la stupida lettera delle leggi per rendere possibile il copyleft, e non abbiamo oggi altre linee di difesa contro i baroni feudali della "proprietà intellettuale".
Eppure alla gente che sta dietro a One Manga — così come ad altri Robin Hood della cultura umana — sento di dovere innanzitutto rispetto per il loro coraggio, che ha permesso loro di (r-)esistere finora, e per una nobiltà di fini che, non valendo a giustificare indiscriminatamente i mezzi, merita purtuttavia stima. La democrazia dei pirati? Violenta e discutibile, ma pur sempre democrazia in un mondo che altrimenti non ne conosceva affatto.
Tornando invece al (vero) punto di partenza del mio ragionamento: su Gente che Gioca l'intero contenuto di questo mio post avrebbe violato il regolamento (e, per la verità, ne avrebbe violato norme plurime). Può aver senso una cosa simile, vista la "missione" di quel forum? Io lo trovo profondamente sbagliato, un vero e proprio "bug", e insisterò per una revisione del regolamento che ne tenga conto.

Tyler Durden pensa che il fine giustifichi i mezzi. Io, per conto mio, condivido solo parzialmente i suoi fini, e un po' meno ancora i suoi mezzi. Ma mi è comunque simpatico.

Wednesday, July 28, 2010

L'Orgasmo Cerebrale è ora democratico!

L'Orgasmo Cerebrale si piega alle esigenze della vita e del pensiero moderno e introduce un'innovazione epocale: la democrazia! Più precisamente, la introduciamo nella sua forma in assoluto più moderna e più digeribile, per voi lettori impegnati che avete bisogno di idee premasticate e fatte in pillole onde non distogliervi dai vostri importanti impegni lavorativi e sociali su facebook: il bipolarismo. Ebbene sì, amici miei: da oggi in poi, al di sotto di ogni mio post troverete due simpatici bottoncini che vi permetteranno di votare, dando voce istantaneamente alla vostra opinione! Per quanto riguarda poi il contenuto della vostra opinione, avete a disposizione le seguenti due opzioni: esprimere uno sconfinato amore nei miei riguardi comprensivo di un incontenibile desiderio carnale, oppure minacciarmi pubblicamente di morte. Che cosa potreste chiedere di più? ^_^

A proposito di democrazia: ho disattivato la moderazione dei commenti, visto che il suo unico scopo era prevenire i messaggi di spam mentre invece qui di spam non se n'è mai visto. O forse questo non conta come vera democrazia, in quanto estremismo da radicali?

Sunday, July 25, 2010

La cosa più bella di questo sudatissimo live


Mappa creata da Michele "MIK!" Manzo per il gioco di ruolo dal vivo Gli stranieri che comparvero al tramonto, di Susi Ansaloni e Raffaele Manzo, organizzato il 23 luglio 2010 a Villa Sorra (Castelfranco Emilia, MO).

Monday, July 12, 2010

23 luglio — "Gli stranieri che comparvero al tramonto"

Occorrono individui coraggiosi e curiosi per tentare ciò che mai è stato tentato prima, e proprio tu potresti essere uno di questi temerari! Il 23 luglio 2010 a partire dalle ore 21:00, nel parco pubblico di Villa Sorra l'eminente teosofo prof. Francesco Enea Baronsantangelo coinvolgerà un gruppo di intrepidi volontari in un esperimento di metempsicosi ipno-motoria assolutamente senza precedenti. Le ricerche del professor Baronsantangelo – psicologo e filosofo dell'occulto di fama internazionale – volgono da lungo tempo sui temi dell'ipnosi quale strumento di scoperta del sé e dell'esistenza di cosiddetti “mondi paralleli”. Non a caso con questo esperimento ci si propone di dischiudere i cancelli di un mondo diverso dal nostro: ebbene sì, un mondo inesplorato, dove l'umanità non ha mai messo piede! Non ti piacerebbe vederlo con i tuoi occhi? Il professore promette che l'incolumità dei partecipanti non sarà in alcun momento messa a rischio, ma raccomanda di tenersi pronti a tutto, poiché l'esperienza potrà risultare estremamente intensa.

Per prendere parte all'esperimento, contatta il Centro Giovani Kavò di Castelfranco Emilia (MO). Si suggerisce di indossare abiti comodi, adatti a un viaggio di esplorazione.

Wednesday, June 23, 2010

Fermenti di una ben più reale ribellione

Negli ultimi giorni, e in particolare oggi, mi sono ritrovato a leggere numerosi articoli e notizie interessanti dai toni molto simili. La sensazione è che la cosa sia ormai così urgente da non poter essere ignorata. Dove "la cosa" è il passaggio dal cartaceo al digitale, con l'effetto che ciò avrà sull'editoria.

Clay Shirky fa il punto in un'interessante intervista.

La cosa ha implicazioni molto specifiche per il settore del fumetto giapponese.
Altro articolo legato allo stesso argomento.

Ma il "nostro" giro era già il più avanti (post, infatti, vecchio di due mesi, che curiosamente mi era sfuggito).

Picture unrelated!

Sunday, June 20, 2010

Che la ribellione abbia inizio!

Ho completato la prima bozza (presumibilmente) giocabile de I reietti di Eden per il CinquePerDue. Se qualcuno fosse curioso, mi contatti e gli invierò il file — e magari potrà farci una partita di playtesting e raccontarmi per sommi capi com'è andata (il gioco è pensato per one-shot).

Friday, June 18, 2010

Lilith through Naamah!

Se I reietti di Eden fosse un progetto serio, sarebbe il genere di progetto che ha tanto di illustratori e a questo punto dello sviluppo pubblicherei una gallery di concept art. Ora dunque mi immedesimerò nell'autore di un "progetto serio" e simulerò di fare lo stesso, mettendovi qui una filza di immagini rubacchiate in giro per Internet che non avrei comunque l'autorizzazione (o lo spazio) di includere nel minuscolo - eh! - manuale.



Parole chiave: Wuxiapian metropolitano, teotecnologia, tamarraggine emo-punk, potenza di fuoco allegorica & piercing metafisici, neo-barocco, gotico postmoderno, Sentiero della Mano Sinistra.




Due dipinti di Jean Delville:




Le legioni degli Angeli del Signore, ovverosia il nemico, me le vedo basate su opere quali Bayonetta e Bastard!!:



Thursday, June 17, 2010

Commentario a due caratteri





[qingtan]: nelle loro parole,
un incendio d'acque limpide come la luna.

Odi elettriche strepitano nel vento al mio comando:
gli fan eco gli uccelli prima del sonno.

Friday, June 11, 2010

Aforisma del giorno

Il roleplaying game design è una forma d'arte la quale consiste, essenzialmente, nel porre domande di ordine cosmico e generale in forme e modi tali che esse possano ciascuna trovare le proprie risposte soggettive e particolari.

Thursday, June 3, 2010

I reietti di Eden

Sto buttando giù la mia entry per questa simpatica "mini-competizione". Uhm, a dire il vero in [molto meno di] un giorno ho già integralmente scritto la prima bozza di regole: ora occorre un po' di "testo di colore" e poco altro, e auspicabilmente una prova su strada.
È qualcosa di tamarrissimo, o almeno, di molto più tamarro di quanto mi aspettavo da me stesso di questi tempi... E, come direbbe il Castellani, "è fantasy". Ma in casi del genere "la prima idea dev'essere quella buona", no? Altrimenti, che senso avrebbe partecipare a questo genere di competizioni? Al momento rammendo lo strappo nella mia coscienza col ripetermi che mi è uscito tutto di getto e che di certo non dedicherò molto tempo o sforzo a questo progettino, che è "una sciocchezzuola". Vedremo.

Thursday, May 13, 2010

Non puoi bere due volte dallo stesso fiume

Anche oggi in questo mio palazzo
il cielo si è spaccato,
una montagna è caduta,
un vitello è nato morto,
e un fiore di campo si è schiuso.

Thursday, April 8, 2010

Naked Went the Gamer

Il titolo è di un articolo di Ron Edwards che trovo molto interessante e godibile. Tempo fa, acquistai un numero di Fight On! (la rivista del cosiddetto "Old School Renaissance") appositamente per poter leggere questo brano, incuriosito dalle controversie che aveva suscitato in giro per la Rete (offendendo la delicata sensibilità, o forse dovrei dire l'amor proprio, dei soliti geek dalla pelle troppo sottile). Nonostante lo scarto generazionale tra "il professore" e me, mi resi conto di condividere di cuore gran parte delle sue posizioni. Sono stato quindi felicissimo di scoprire recentemente che l'articolo è stato messo online sul sito dell'autore: lo segnalo dunque ai miei lettori, raccomandandolo con trasporto.

Monday, March 22, 2010

Ultimi acquisti

La settimana scorsa ho trascorso il mio weekend in fiera a dare una mano agli amici di Janus come dimostratore di Polaris, e già che c'ero ne ho approfittato per fare acquisti... In particolare, alcuni titoli del catalogo Narrattiva che desideravo e che mi mancavano. Ecco che cos'ho comprato:
  • Sporchi Segreti (Dirty Secrets di Seth Ben-Ezra). Penso che questo gioco sia un capolavoro. Mi aveva molto favorevolmente colpito già in una breve dimostrazione fattami da Michele Gelli durante Utopia Rouge, e per fortuna poco dopo l'acquisto ho quasi subito avuto l'occasione per una partita completa con un gruppo di amici molto affiatati. Risultato: anche meglio delle mie aspettative. Un capolavoro! Massimo coinvolgimento, emozioni forti, e un insieme di meccaniche che continuano a scagliare sui giocatori, a moltissimi livelli, continui colpi di scena e sorprese (e sempre significativi). È un design che mostra a che cosa può servire davvero l'inserire meccaniche per "la risoluzione dei conflitti". Particolarmente degna di lode anche la scelta di localizzazione "forte", che adatta il gioco a un'ambientazione italiana per mantenerlo vicino al vissuto dei giocatori... cioè per fornire una vera "traduzione" dell'esperienza di gioco voluta dall'autore.
  • Mille e Una Notte (1001 Nights di Meg Baker). L'unico dei miei acquisti a essere fra le "nuovissime uscite", è un libriccino agile, piacevolmente "fresco" alla lettura oltre che piuttosto bello a vedersi. Quei miei amici che l'hanno già provato mi assicurano che il gioco si porta agevolmente a compimento in un paio d'ore e che riesce benissimo con soli tre giocatori: tutte grandi qualità, grazie alle quali - non ne ho dubbi - potrò molto presto mettere alla prova questo gdr e, salvo delusioni che sinceramente non mi aspetto affatto, ripetere l'esperienza più e più volte. Rispetto alla media dei prodotti librari di Narrattiva è anche costato poco, ohibò!
  • The Upgrade (di Olle Jonsson, Thorbiörn Fritzon e Tobias Wrigstad). Un classico del jeepform, precedente a Dubbio. Non sono del tutto convinto, lo ammetto, da quest'operazione che si sta facendo di commercializzazione delle traduzioni italiane di scenari che invece, nella loro versione in lingua inglese, sono liberamente disponibili per il download; ma d'altra parte riconosco che avere a disposizione in lingua italiana i vari componenti del gioco mi sarà estremamente utile, e tale comodità è un bene legittimamente commerciabile. Di certo il gioco non ha più scuse per non essere, prestissimo, inserito nel cartellone dei Ciuchi nella Nebbia, che stanno giusto ora riprendendo le loro attività (non più presso il Club Treemme bensì negli spazi de Lo Sguardo dell'Altro).
  • Annalise (di Nathan Paoletta). L'ho comprato un po' per desiderio di completezza, e un po' perché me ne avevano parlato molto bene. Per il momento, tuttavia, mi desta qualche perplessità. Ammetto di non aver ancora terminato la lettura del manuale, ma... è proprio questa la cosa strana! Di norma, io i manuali di gioco di ruolo li divoro con una rapidità quasi ingorda, giacché sono una lettura che mi appassiona enormemente. Questo di Annalise, invece, caso più unico che raro, è un testo che mi respinge - la cui lettura mi affatica oppure mi annoia, costringendomi a una pausa ogni poche pagine. È per me una situazione insolita, forse senza precedenti. D'altro canto, devo dire che proprio questa singolarità mi rende abbastanza curioso di provare il gioco, visto che alla sola lettura non riesco minimamente a raffigurarmelo in azione. Vedo che utilizza una meccanica di risoluzione basata sugli Otherkind Dice, il che è di norma un grosso punto a favore, e che i "Claim" sono qualcosa di abbastanza simile alle "Minutiae" di Shock:, certamente uno dei miei giochi preferiti, perciò avrei pur ragione di nutrire buone aspettative. Vedremo...
Sia inoltre messo agli atti che:
  • Per questa volta, non ho comprato la nuova e fiammante edizione italiana di Montsegur 1244 (sempre da Narrattiva) semplicemente perché ne posseggo già l'edizione in inglese. Prima o poi, però, è probabile che farò l'acquisto, sia per il buon livello della componentistica, sia per l'interessante capitolo di approfondimenti che il mio buon amico Ezio ha aggiunto al manuale. Montsegur è un gioco eccelso che sono fermamente intenzionato a ri-giocare molte altre volte, e data la sua grandezza potrebbe ben meritare un "doppio acquisto".
  • Per questa volta, non ho acquistato Lo Spirito del Secolo (ultima novità da Janus Design) per la ragionevole certezza, su basi logistiche e per così dire "sociali", che nell'immediato futuro non ci giocherò. Consiglio però spassionatamente questo gioco (che ho provato con grande divertimento) a tutti coloro i quali abbiano "un buon gruppo di gdr tradizionale" che si riunisca con un minimo di regolarità e che contenga persone creative e fantasiose, ma pur sempre desiderose di giocare "leggero".
Picture is unrelated.

Thursday, March 4, 2010

One morning, in the heavy rain, the price of a hard choice came to be paid.

You don't use rational ethics to show that you're right, you use it to become right.

Sunday, February 7, 2010

+1

Parody is effective when it is also a good narrative.
Does this mean for a parody game to be effective it must also be a fun game? Yes, I think so.
(Ben Lehman, here)

Wednesday, February 3, 2010

Basta con la TVAmerica!

Due settimane or sono, nell'ambito della manifestazione CON-VIViO organizzata a Monza da La Chiave di Giano, nell'arco di due giorni partecipo:
  • al live Anger Control di Stefano Padovan (A.L.T.), che come situazione iniziale ha una seduta di terapia di gruppo. A Los Angeles.
  • a una "demo" della campagna live Lucciole e Lanterne del gruppo Bergamo di Mezzo, unico evento che non rientra nel discorso che sto facendo - anche perché era essenzialmente uno scenario fantasy.
  • all'ottimo Love is Blue di Fabrizio Bonifacio (che già conoscevo e di cui sono un sostenitore), piccolo capolavoro di suspense che utilizza (molto bene) i classici temi cinematografici del serial killer folle e del "gioco mortale", ma ponendo i giocatori in maniera molto convincente nel punto di vista delle vittime - persone normali la cui vita viene improvvisamente stravolta. Ambientazione? Da qualche parte in America.
  • al magnifico Dubbio (Doubt), di cui anzi mi sono ritrovato in maniera imprevista a essere il "regista" (per la seconda volta nella mia vita, e sempre con grande piacere). Si tratta dell'edizione italiana di un gioco i cui autori sono svedesi. I personaggi principali si chiamano Tom, Julia, Peter e Nicole. (*)
Aggiungo che avevo in programma (ma la cosa è poi saltata per il - prevedibile - dilungarsi di Dubbio) di partecipare al live Sturm und Drang, creato internamente a La Chiave di Giano: un live tutto incentrato sui profondi drammi interiori dei molti personaggi e ambientato, come ho poi scoperto, nei non-luoghi della estrema provincia statunitense come visti in film quali Clerks.

Are you sensing a pattern here? Well, I am.

Non vedo perché "l'ambientazione di default" per i giochi di produzione italiana, giocati in Italia, quando non è fantasy debba essere "l'America". In particolare perché "l'America" rischia di risultare essa stessa un mondo di fantasia: per la maggior parte di noi è l'ambientazione dei film di Hollywood, qualcosa di visto in TV, un mondo conosciuto solo attraverso opere di fiction... non la vita vera.
E questo è un difetto di design.
Se abbiamo la volontà di "mettere in gioco" problemi reali, di far provare ai giocatori esperienze anche estreme, ma di persone vere... Oppure, se vogliamo partire da questo senso di realtà anche solo per poi appositamente stravolgerlo, come accade spesso nei giochi horror o nei thriller... allora, l'utilizzo della pseudo-America come "setting" è un errore di design. Significa introdurre un ulteriore filtro tra giocatori e gioco (come se ce ne fosse in qualche modo bisogno!): il filtro di un mondo praticamente fantasy, appunto, perché esperito solo mediante fiction. Un appiglio in più per giocare "safe", se si vuole, ma non certo una spinta in più a mettersi intimamente in gioco.

* Dubbio, se si vuole, ha anche una giustificazione, nel fatto di essere "l'edizione internazionale" di un gioco svedese. Va riconosciuto che proprio l'editore NarratTiva, là dove era veramente indispensabile al funzionamento del gioco -- e cioè con Sporchi Segreti/Dirty Secrets -- ha osato un adattamento che non fosse semplice traduzione linguistica, "italianizzando" il gioco come infatti si doveva. Ma la prossima volta che giocherò a Dubbio voglio provare, sinceramente, a cambiare i nomi dei personaggi con versioni italiane. Basterà questo a togliere i giocatori-attori dall'imbarazzo (sempre palpabile) di non poter dichiarare alcunché di geograficamente connotato poiché non sono in alcun luogo, come in certi vecchi adattamenti televisivi Mediaset di serie animate giapponesi?

Wednesday, January 6, 2010

A differenza di Rob Balder, probabilmente io sono un nichilista

E per me questa sua striscia non è tanto espressione d'amarezza o malinconia, quanto gioiosa poesia. Se dovessi citarla per qualche motivo, non la userei come suggello di una fine, bensì a segnale di un inizio.
Buon anno a tutti i miei lettori.