Wednesday, April 22, 2009

Quartina

Il vento bello che schiaffeggia e strappa
dei fiori fa un tappeto ch'io calpesto,
e vivo preme un bacio sulle labbra
che mi rammenta i morti al tempo stesso.

Rafu

Note: sono pienamente consapevole che non è in rima (ma le rime italiane sono maledettamente difficili). Credo si possa dire che ogni scrittore in lingua italiana dovrebbe impratichirsi almeno un poco con gli endecasillabi... Personalmente non mi ci sono mai esercitato, ed è una delle cose di cui mi pento; ma spero non sia ancora troppo tardi per cominciare.

Saturday, April 18, 2009

Di competizione in competizione!

La nuova moda dilagante su Story-games.com si è rivelata tanto deliziosamente virale (no, dico, perfino il nostro Lorenzo Trenti si è cimentato nel produrre una di queste copertine!) che il suo istigatore primo David Artman ha pensato bene di lanciare un concorso per la realizzazione dei giochi completi dietro queste fantastiche copertine.
Ed io, nonostante il periodo atroce che mi aspetta, non ho saputo resistere alla tentazione di partecipare. Poche ore fa ho ricevuto i miei ingredienti e... ebbene, sono deluso al vedere che sono fin troppo omogenei: non c'è una bella dissonanza di quelle che fanno sbocciare veri fiori d'acciaio punk dello hippie-desing, l'idea da seguire si delinea in maniera fin troppo ovvia. Ma è comunque un'idea che vale la pena di realizzare.
Fortunatamente, il tempo concessomi è di ben due mesi (grazie di esistere, Ralph Mazza!), per cui ho almeno una modesta speranza di recuperare qualche momento da dedicare alla cosa - forse. Anche se sono comunque condannato a presentare un lavoro molto meno rifinito di quello che altri partecipanti potranno permettersi. Peccato.

Assolutamente da tenere d'occhio anche l'idea di un contest/workshop per la realizzazione di uno scenario a mo' di Braunstein, nata come revival degli albori del GdR per commemorare il recentemente scomparso Dave Arneson. Potrebbe nascerne un meraviglioso esempio di come la morte è parte del ciclo della vita.

E il Little Game Chef? Com'è andata a finire? Tornerò a parlarne appena mi avanzerà un minuto... Ma chissà perché continuo a proporre immagini di [animali imparentati con i] cavallucci marini?


Sunday, April 12, 2009

In memoria dei nostri morti

Gli ultimi anni del 20° secolo, gli ultimi e più spettacolari anni della mia adolescenza, li trascorsi partecipando alla prima grande "stagione" di Pathos, un esperimento di gioco su scala molto grande, credo unico nel panorama del gioco di ruolo italiano.
Del funzionamento del gioco (all'epoca ne firmai perfino una parte del regolamento) oggi cambierei moltissime cose, con la facilità con cui dopo molti anni d'ulteriore esperienza si possono riconoscere le ingenuità tecniche del passato. Ma, soprattutto, in quel gioco conobbi moltissime persone: un gran numero di incontri che hanno segnato indelebilmente la mia vita.
Per la seconda volta, una delle persone che incontrai in quelle nostre strane avventure se n'è andata. Due anni fa toccò a Stefano, un amico con cui rimpiango di non aver trascorso molto tempo. Oggi invece ci ha lasciati Laura, che conoscevo molto poco, eppure che consideravo appieno un'amica grazie al grande e strano gioco che ha fatto intersecare le nostre vicende.
A entrambi rinnovo questa che è insieme promessa e preghiera:

In questo universo tanto vasto
sebbene non saremo gli stessi
sempre ci rincontreremo.


Tutti noi ci muoviamo e intrecciamo i nostri giochi amati nella vita reale, e come ciascuno nella vita reale dobbiamo ogni giorno fare i conti con l'esistenza della morte. Questo nuovo lutto capita proprio quando ancora una volta stavo tormentandomi per il mio rapporto con il tempo, dilaniato tra l'entusiasmo per intraprendere nuovi progetti e una cronica pigrizia. E viene a ricordarmi che ogni giorno trascorso semplicemente vivendo, senza imbattermi nel volto della morte, è un dono della sorte che non va sprecato. Oggi ho vissuto una giornata piena di cui non sono pentito: il mio dovere verso me stesso e la vita è di fare altrettanto domani, e il giorno dopo ancora. Occorre iniziare nuovi progetti, proseguire i vecchi e, poiché la continuazione della vita non è garantita, cogliere ogni occasione d'esprimere amore.

Pochi giorni fa è morto anche Dave Arneson. A differenza di Laura, lui è morto anziano. Ma dopo la morte avvenuta l'anno scorso di Gary Gygax, la scomparsa di Arneson significa che il gioco di ruolo è proprio malgrado diventato grande: a 35 o 40 anni d'età si trova a essere sopravvissuto ai propri genitori.
Un appello a tutti coloro che amano il gioco di ruolo: facciamo sì che l'era in cui viviamo, l'era della sua sofferta maturità, sia un'età di grandi meraviglie - di cui i nostri cari estinti possano andare fieri.



Edit: Michele Gianni ha fatto circolare questo bel ritratto fotografico di Laura. A quanti l'hanno conosciuta e a quanti non l'hanno conosciuta: ricordatela così.

Wednesday, April 1, 2009

Little Game Chef: EPIC FAIL

È possibile leggere le varie entries del Little Game Chef a questo indirizzo, o anche sbirciare nel processo autogestito di critica e recensione alla pari qui.
Ma, per la cronaca, non vi troverete il mio design...
Ho sforato (di circa 1 minuto! fantastico!) la deadline, e così il mio gioco rientra nella casistica flemmaticamente delineata dal britannicissimo Graham come "vedremo poi che cosa farne".
Ma non importa. Fra le opere in concorso ce ne sono di interessanti che è un vero piacere leggere. E anche un paio di emerite stronzate, naturalmente (Parpuzio? oh, yeah), ma quelle basta saperle riconoscere (non difficile) e ignorarle.