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Monday, December 13, 2010

In capo a fini destini

Li vedi tu i potenti della terra ingoiare orgogli
come orologi da panciotto
scassati
a mo' d'acini alessandrini
nel banchetto reclini
li vedi tu?
Pentimento
pentimento, infine.
Vomitare fenicotteri rosa
coronati di spini
li vedi tu?

Thursday, June 17, 2010

Commentario a due caratteri





[qingtan]: nelle loro parole,
un incendio d'acque limpide come la luna.

Odi elettriche strepitano nel vento al mio comando:
gli fan eco gli uccelli prima del sonno.

Thursday, May 13, 2010

Non puoi bere due volte dallo stesso fiume

Anche oggi in questo mio palazzo
il cielo si è spaccato,
una montagna è caduta,
un vitello è nato morto,
e un fiore di campo si è schiuso.

Wednesday, November 25, 2009

Un semplice componimento paesaggistico


È fatto di lastre di piombo
il voltone di cielo che sta sopra Bologna

e le gocce di nebbia che m'investono il viso
non sono ancora pioggia,

e la torre del castello che sovrasta la piazza
coronata di crudele scherno
è vestita di gialli invernali e di fumo di luce

e inaudibile pesta con forza su timpani morti
per chiamare la folgore.

Smesse le tradizioni disneyiane festeggerò quest'anno alla maniera antica:

immolando un'innocente sull'altare bruto delle mie speranze.


Tuesday, October 13, 2009

Cadranno i pilastri del cielo

Il giorno che i pilastri del cielo

rovineranno con fragore sulla terra,

stuprandola d'ulcere profonde fino al mare,

e dalle viscere dell'inferno si leveranno folgori

con la polvere che ingoierà il sole,

e che la terza parte delle genti perirà nel fuoco,


presso le edicole nei trivi ti darò brandelli

del cuoio del mio fegato, che morderai nel rogo,

o se lo chiederai

ti donerò la testa recisa e grondante d'un fiore

e faremo all'amore sulla strada maestra

per la quale sciamano i pellegrini al trono vacante

che sarà del creatore

allorché vi assurgeranno i martiri

che rodono le fondamenta del tuo pensiero.

Monday, September 14, 2009

Il mattino del 13 settembre 2009 maturai l'asettico sospetto che il futurismo fosse morto, d'inedia.

Nella ovattata semitenebra del mattino che grava cronica e imperterrita sui miei bulbi oculari, li odo incessanti rigurgitare pensieri compri o prestati.
Della vocina stridula che sola si leva gravida di futuro, sbranando a due a due le parole scritte che stente non saziano la sua bramosia, inevitabile è a lungo termine la riduzione a fatto statistico, tanto che già la pregusto tremulo nella bocca asciutta e televisionata.
E il veicolo in movimento è già qui che perde velocità pur mentre l'acquista, zio Marinetti, scusa.

Tuesday, September 1, 2009

18 sillabe

Momiji di plastica
nel ferro d'una rete di cantiere.

Rafu

Note: sono fermamente convinto che non sia necessariamente il numero delle sillabe (17) a fare uno haiku, almeno quando decidiamo di chiamare haiku un componimento in una lingua diversa dal giapponese - gli aspetti contenutistici, in tal caso, mi paiono ben più importanti (eufemismo). Questa è però la prima volta che scrivo qualcosa di contenutisticamente molto vicino a uno haiku in un numero di sillabe tanto vicino a diciassette.

Wednesday, April 22, 2009

Quartina

Il vento bello che schiaffeggia e strappa
dei fiori fa un tappeto ch'io calpesto,
e vivo preme un bacio sulle labbra
che mi rammenta i morti al tempo stesso.

Rafu

Note: sono pienamente consapevole che non è in rima (ma le rime italiane sono maledettamente difficili). Credo si possa dire che ogni scrittore in lingua italiana dovrebbe impratichirsi almeno un poco con gli endecasillabi... Personalmente non mi ci sono mai esercitato, ed è una delle cose di cui mi pento; ma spero non sia ancora troppo tardi per cominciare.