IL GIUDIZIO
6 Luglio del 2013In uno sperduto commissariato di Polizia...
- Serata moscia, appuntato 2. Dobbiamo preparare un rapporto per il commissario D.
- No, ti prego! Non di nuovo!
- Facciamo un riepilogo, che è meglio.
A scrivere le nostre impressioni saremo qui Andrea e Ariele (scambiandoci di ruolo continuamente tra poliziotto buono e poliziotto cattivo), a cui farà seguito Davide (nel ruolo del commissario)
[…]
Caso n.° 4: Manzo Raffaele, detto “Rafu”. Un recidivo latitante che ora sembra essersi interessato ai Grandi Magazzini.
(A. Macchemminchia di nome è, “Rafu”?)
(A. Dice che l'ha sentito chiamare così un'ascensorista...)
(A. Macchemminchia è un'ascensorista?)
(A. Siediti che ti spiego...)
A. Allora, parlami di questo affresco sociale che mi hai decantato
A. Beh, intanto sento davvero di dovermi complimentare per la qualità editoriale del prodotto: ben impaginato, con una seconda di copertina già degna di una pubblicazione, e una bella visione grafica in generale.
A. Sì, ho capito, ma il gioco?
A. Il gioco è uno spaccato di vite quotidiane che incroceranno il loro cammino con una persona eccezionale.
A. Un'ascensorista?
A. E perché no?
A. Perché mi sembra tutto un po' troppo incentrato sull'ascensorista! Deduce, immagina, decide i piani (e quindi chi gioca) e quando finisce il gioco: siamo un po' tutti delle comparse nel grande schema della vita... di un'ascensorista?
A. Eh.... sì. Ma mi sembra limitativo criticarlo per questo: guarda per esempio che belle le serie di domande “Lato A” e “Lato B”, o la meccanica del definire un dettaglio del personaggio di un altro...
A. Certo, aiutano a fare un'istantanea, una rapida descrizione dei comprimari, che necessariamente rimarranno abbozzati tramite brevi, intense sensazioni. Ma non rischia ogni personaggio di rimanere un po' troppo fine a se' stesso? O meglio, funzionale all'ascensorista?
A. Ok, l'ascensorista è il fulcro del gioco. Siamo d'accordo. Ma...
A. Tra l'altro, decidendo quali Chiamate accettare di fatto decide quali personaggi (e peggio, quali giocatori) approfondire e coinvolgere.
A. Questo in effetti è un problema: ma alla fine mi stai citando soltanto questo, come problema, anche se in varie salse: davvero non ci hai trovato altri difetti?
A. In realtà, a sensazione direi di no: se vuoi è discutibile la presenza degli ingredienti, ma l'icona della variante di gioco “La Fata d'Inverno” è molto azzeccata, e...
A. ...e introduce quello che probabilmente è il potenziale maggiore per il gioco, con più interazione tra tutti i giocatori e non più la sensazione di osservare solo delle comparse. Si, sono d'accordo con te.
A. Aggiunge anche una finalità nel ruolo dell'ascensorista completando maggiormente il gioco, oltre a legare almeno in parte l'aspetto esoterico dei tarocchi al resto del gioco.
A. Tutto qui, allora?
A. Vorrai mica che mi metta a parlare dei telefonini, vero?
A. Ok...
D. Protocollo pw98-ffx.
Si nota che il soggetto ha fatto un buon lavoro, anche di impaginazione e preparazione, come è emerso dal rapporto dei colleghi.
Percepisco anche una serie di riferimenti al film Four Rooms e questo non può che piacermi.
Purtroppo mi riesce difficile, senza le dovute prove sul campo, immaginarmi come una partita possa andare al di là del “raccontiamo la vita dei personaggi” e anzi c'è il rischio che rimanga una mera descrizione delle comparse.
Il meccanismo sembra girare bene, bisognerebbe capire quanto il gioco produca contenuti interessanti e quanti invece finiscono persi nel nulla.
Molto suggestiva la variante della Fata d'Inverno, ma si sa... io ho gli elfi nell'armadio. E anche sotto al letto. E hanno fame.
Si sospetta il reato di voyerismo ascensoristico. Occorrono più prove.
"Four Rooms" non l'ho visto, quindi grazie del suggerimento!
ReplyDeleteSe poi vi va di fare quattro chiacchiere, ragazzi, e con comodo… in che modo pensate che l'essere "incentrato sull'ascensorista" sia un difetto del gioco? Temete che gli altri giocatori abbiano troppo poco da fare? In che modo l'equilibrio fra i ruoli vi sembra diverso che in Dirty Secrets, per esempio?
http://it.wikipedia.org/wiki/Four_Rooms
ReplyDeleteUn ascensorista/fattorino di un albergo (Tim Roth) fa da "collante" a quattro episodi di quattro registi "emergenti". Uno è Quentin Tarantino. :)
Tra gli attori figurano lo stesso Tarantino, Bruce Willis, Selma Hayek, Marisa Tomei, Valeria Golino e niente-po-po-di-meno-che... Madonna.
Te lo consiglio :)
Venendo a Lift Girl...
Lo scompenso tra i ruoli, da quello che posso raffigurarmi io, sta nel fatto che l'ascensorista può arbitrariamente decidere chi sale in ascensore e quindi "decide" (con un peso a metà strada tra il regista di un film e il guardone :P) molto più degli altri giocatori che magari nel frattempo si sono affezionati ai PG.
Altro mio problema è stato cercare di calarmi nel giocatore... una volta che entro in ascensore... COSA FACCIO?!
Chiarissimo, grazie!
DeletePenso che "regista" sia una buona definizione. Preferirei addirittura "camera[wo]man", perché è un "personaggio punto di vista".
Una volta che entri in ascensore, eh? Una volta che entri in ascensore, la ragazza ti chiede (in-character) "A che piano, signora/e?" e tu rispondi. Nel frattempo, presumo che tu abbia già accennato una tua descrizione.
Questa è un'interazione che cercherò di descrivere più chiaramente, anche se c'è il problema che non voglio superare le due facciate A4 per le regole comuni a tutti i giocatori. Forse indicazioni come queste potrebbero andare in una scheda delle "scenette" (in sostituzione del paragrafo "Scenette" nella scheda "Regole")? Sarebbe sempre un allargarsi su due fogli, ma almeno con un criterio (come ho fatto per le regole che ho spiegato sulla scheda "La Ragazza dell'Ascensore").
Tornando appunto al giocatore ascensorista, comunque, tieni presente che la sua partecipazione "in-character" è molto limitata e ripetitiva per quasi tutto il gioco, quindi ho pensato che sarebbe stato un ruolo noioso se non gli avessi attribuito notevole possibilità d'azione "out of character".
Ok, chiaro.
DeleteDa provare appena possibile :)